Itinerario
Giorno 1 - Arrivo a Siena
Giorno 2 - Siena - San Quirico d’Orcia 🚲
Giorno 3 - San Quirico d’Orcia - Sorano 🚲
Giorno 4 - Sorano e Pitigliano
Giorno 5 - Sorano - Porto Ercole 🚲
Giorno 6 - Porto Ercole
Giorno 7 - Porto Ercole - Fonteblanda 🚲
Giorno 8 - Fonteblanda - Grosseto 🚲
Giorno 9 - Panzano in Chianti
Giorno 1 - Arrivo a Siena
La prima tappa è questa ma ci “serve” solo per poter partire il giorno dopo già carichi.
Siena è sempre bellissima anche solo per passeggiare senza meta tra il centro storico e le varie contrade. Andarci a giugno è forse ancora più caratteristico perchè è facile capitare nelle feste delle contrade dove ogni quartiere si riversa in strada e organizza cene e attività durante tutta la settimana.
Condivido il link dell’alloggio perché per il prezzo che abbiamo pagato e la posizione vale davvero la pena (—> https://www.sienacentroresidence.com) Inoltre sono stati gentilissimi per darci tutte le informazioni su come arrivare in macchina e soprattutto dove parcheggiare. Se volete arrivare a Siena in macchina e poi lasciarla per svariati giorni, l’opzione migliore è il parcheggio della stazione che ha una tariffa di 2euro al giorno.
Per la cena, ritorno in un posto consigliatomi anni fa in cui ero già andata con degli amici - Antica Trattoria Papei - dove c’è sempre posto e si mangia un’ottima cucina toscana.
Giorno 2 - Siena - San Quirico d’Orcia 🚲
Traccia Komoot: https://www.komoot.com/it-it/tour/1055600844?ref=wtd&share_token=alc9fIqu61r0octfI6Lcyp5xJ7JTyOzzGSON4rToq7baMDiLN7
Traccia Strava: https://www.strava.com/activities/9163637046
Inizia ufficialmente il viaggio!
Usciamo da Siena e percorriamo per un bel tratto iniziale, parte della via Francigena. Il paesaggio è davvero mozzafiato e la mia definizione di prato cambia definitivamente: colline verdi accese a perdita d’occhio, cipressi che delimitano i vialetti delle case e tantissimi, tantissimi fiori. La cosa positiva per ora è che il tratto in bici si percorre molto facilmente e per la maggior parte del tempo siamo le uniche persone sui sentieri.
Prima di arrivare a Buonconvento, la nostra tappa per il pranzo dopo circa 30 km, incrociamo i ragazzi che corrono l’Eroica che cade proprio questo giorno. Sono davvero bellissimi da vedere con le loro divise storiche (è obbligatorio per partecipare!) e le bici tradizionali.
Ci fermiamo a mangiare nel primo bar che troviamo e, dopo essere stati ammaliati dalla fauna locale (allego foto sotto) ripartiamo per San Quirico d’Orcia, la nostra meta per il primo giorno.
Da Buonconvento manca davvero poco, circa altri 30 km, ma le salite toscane sono continue quindi arriviamo ben cotti.
Il borgo è davvero carino e in più nostro B&b è predisposto per tenere e sistemare le bici: infatti, nella cantina c’è una piccola officina con tutti gli attrezzi necessari per delle eventuali riparazioni. Il mio porta borracce da sella inizia già a dare segni di cedimento (non lo consiglio ) quindi provo a ripararlo.
Non avevo aspettative su San Quirico ma mi ha davvero stupito: il paesaggio sulla val d’Orcia è stupendo e il paese brulica di persone e di ristornati carini!
Questa sicuramente è una delle cose che più mi ha colpito della Toscana: ogni sera, in qualsiasi paesino fossimo, tutti i bar e ristoranti erano sempre pieni e non solo di turisti. L’atmosfera era davvero frizzante
Dopo una breve passeggiata nei giardini e per il centro, andiamo a mangiare una meritata cena toscana in uno dei ristoranti consigliati dal nostro host - Ristorante al Vecchio Forno.






Giorno 3 - San Quirico d’Orcia - Sorano 🚲
Traccia Komoot: https://www.komoot.com/it-it/tour/1055605163?ref=wtd
Traccia Strava: https://www.strava.com/activities/9164404796
Partiamo con la seconda tappa in bici.
Facciamo gli ultimi km in Val d’Orcia fino ad arrivare a Pienza: decisamente una cittadina da tornare a vedere con calma. Visitiamo il duomo e ci prendiamo un caffè nella piazzetta principale. Ci sarebbero molte altre cose da vedere e se siete interessati vi rimando a questo sito.



Inizia quindi la tratta lunga della giornata che prevede come tappa-pranzo i Bagni di San Filippo.
Purtroppo dobbiamo uscire dei sentieri sterrati in mezzo alle colline e fare parecchi km lungo la strada principale. Non è particolarmente pericolosa perché le carreggiate sono enormi e c’è molto spazio a lato ma dobbiamo comunque attraversare una galleria (mai simpatico da fare in bicicletta). Arriviamo verso l’una e mezza e, dato che ovviamente la meta è in cima ad una salita (strano!), ci preoccupiamo prima del cibo e poi del bagno.
Troviamo dei panini gustosissimi e una fetta di torta local strepitosa in questo bar e poi andiamo a cercare un posto dove poter lasciare le bici lungo il percorso che porta ai bagni.
I bagni di San Filippo sono delle terme naturali a cielo aperto. La loro caratteristica principale è avere queste cascate bianche di calcare che fanno da protagonista in mezzo al bosco. Fare un bagno qui è davvero un’esperienza suggestiva sia perché l’acqua è quasi bianca e sembra di immergersi nel latte, sia perché si possono trovare le correnti calde termali che si mescolano con quelle più fresche del torrente che passa per questo bagno.
Se volete più informazioni leggete qui :)
Rigenerati da questo pit-stop termale, ripartiamo e percorriamo gli ultimi km di nuovo su sterrato. Per questa notte ci fermiamo in un piccolo agriturismo in mezzo alla campagna a pochi km da Sorano.
Questa tappa è stata particolarmente bella per la vegetazione: le colline da cartolina della Val d’Orcia hanno lasciato spazio ai boschi più fitti di quella che inizia ad essere la Maremma toscana.
Giorno 4 - Sorano e Pitigliano
Giornata di stop dedicata a Sorano e Pitigliano perché c’è molto di più da visitare e perché vogliamo riposarci :)
Facciamo i 10 km che ci separano da Sorano e andiamo a lasciare tutto in uno dei pochi Hotel che ci sono nella cittadina. L’hotel in questione era la vecchia residenza nobiliare dei conti Aldobrandeschi che governavano la zona nel medioevo. La stanza è davvero bellissima ma più in generale soggiornare in un castello come questo è molto suggestivo.
Visitiamo Pitigliano che è davvero una piccola gemma circondata dal bosco toscano. Anche qui mi colpisce la quantità di gente del luogo che troviamo, nonostante sia una meta molto turistica (siamo forse troppo abituati a mete iperturistiche? Si). Ci sarebbero da visitare le cave di tufo e anche la vicina Sovana ma essendo legati all’autobus è davvero difficile muoversi: ne passa uno al giorno per tutti e tre i paesini quindi organizzare un tour con i mezzi è impossibile. Quello che però riusciamo a vedere è il Palazzo Orsini, al cui interno viene raccontata molto bene la storia del paese e del territorio. Se avete tempo vale la visita.
Torniamo a Sorano e ceniamo nella piccola enoteca della piazza principale, gestita da un simpaticissimo americano, e poi ci addentriamo nei vicoli di questo piccolo centro. Sorano infatti non è solo la piazza-rotonda a cui si arriva dopo essere entrati nelle mura ma, anche se piccolo, questo borgo nasconde un dedalo di vie che scende fino al bosco e dove i gatti di notte sono i padroni. Volendo si può arrivare anche al belvedere del Masso Leopoldino ma noi, andandoci di sera, l’abbiamo trovato già chiuso.



Giorno 5- Sorano - Porto Ercole 🚲
Traccia Komoot: https://www.komoot.com/it-it/tour/1055606586?ref=wtd
Traccia Strava: https://www.strava.com/activities/9205582401
Forse la tappa più difficile di tutte. Tanti km e temporali incombenti l’hanno resa mentalmente più pesante.
Iniziamo partendo da Sorano e dopo un breve tratto in strada iniziamo a percorrere bellissime strade sterrate che costeggiano fattorie e aziende agricole della zona. Poi iniziano le fatiche con diverse - e infinite - salite ma per pranzo riusciamo ad arrivare a Manciano, circondati da nuvole minacciose.
Qui purtroppo non abbiamo tempo di vedere molto del borgo perché volevamo rimetterci in viaggio il prima possibile ed evitare la pioggia. Forature permettendo la scampiamo ma passiamo per tutti sentieri in cui aveva appena piovuto —> fango ovunque. Nice.
Dopo svariati km, il paesaggio cambia ancora e si appiana quasi completamente quando arriviamo a Capalbio, dove finalmente iniziamo a vedere il mare. Attraversiamo Ansedonia, la laguna di Burano (non quella Burano) e infine il parco naturale di Orbetello. In particolare quest’ultimo è una striscia di terra che collega Ansedonia con la penisola dell’Argentario ed un parco naturale bellissimo, pieno di pini marittimi spettacolari e con svariati accessi al mare.
Finalmente arriviamo a Porto Ercole! É una piccola cittadina portuale con tre rocche costruite negli anni dagli spagnoli e dei senesi per controllare il mare.
In città è la festa del patrono, Sant’Erasmo, quindi è tutto un fermento però per fortuna riusciamo a trovar un tavolo nell’ottima L’Hosteria Alicina dove mangiamo del pesce squisito.
Giorno 6 - Porto Ercole
Spiaggia, relax e cibo.
Niente da segnalare se non l’ottima pizza al trancio presa da Grano al porto e la bellissima spiaggetta, appena fuori il centro dove siamo stati tutto il giorno.
Volendo, a Porto Ercole ci sono poi diverse rocche costruite negli anni dai vari possessori di questa zona per controllare il territorio e l’accesso al mare. Non le abbiamo visitate ma vale la pena arrivare fino in cima anche solo per il panorama.
L’appartamento dove siamo stati lo consiglio solo perché estremamente spazioso, curato e da poco il feeling di casa Airbnb ma rimane più autentico: https://www.booking.com/hotel/it/delizioso-appartamento-con-terrazzetta.it.html?aid=304142



Giorno 7 - Porto Ercole - Fonteblanda 🚲
Traccia Komoot:https://www.komoot.com/it-it/tour/1055607523?ref=wtd
Traccia Strava: https://www.strava.com/activities/9205583365
Ripartiamo per le ultime due tappe di questo tour della toscana consapevoli che il più ormai è fatto (yuppi)
Lasciamo a malincuore Porto Ercole e risaliamo fino al ponte di Orbetello che ci porta appunto in questa piccolissima città.
L’obbiettivo di oggi è arrivare a Fonteblanda e poi continuare fino alla vicina Talamone, una cittadina piccola con la caratteristica di avere un vecchio castello/rocca da visitare.
Questo tratto di strada è molto facile e super percorribile perché non ci sono grosse salite e c’è poco traffico. Arrivare a Fonteblanda da Obertello è relativamente veloce quindi decidiamo di allungare un po’ la strada facendo le strade più interne della campagna. Veniamo ripagati da scenari e paesaggi meravigliosi, dove i prati toscani ritornano ad essere i protagonisti.
A pranzo capitiamo per puro caso in agriturismo apparentemente perso nel nulla (in realtà è a 10 min da Fonteblanda). Scopriamo che è aperto da molto poco ed è gestito da una famiglia che l’ha interamente ristrutturato. Lo segnalo perché il cibo era eccezionale: i piatti sono quelli tipici della tradizione toscana, io infatti ho assaggiato gli ‘gnudi, gnocchi di ricotta e spinaci ma tutto era davvero squisito. In più ha anche una vista parecchio bella, lo trovate qui: Tenuta del Sasso.


Ricaricati, riprendiamo e decidiamo di proseguire direttamente fino a Talamone. Meta sicuramente più conosciuta a chi fa kitesurf o windsurf (il mare ne era pieno!), la cittadina è molto piccola e arroccata su se stessa. Saliamo fino alla piazza principale e visitiamo la Rocca Aldobrandesca che scopriamo essere stata tappa e rifugio per la delegazione dei Mille di Garibaldi. Dalla cima della rocca si gode un panorama a 360°: in basso si vede il Bagno delle Donne, un piccolo e caratteristico stabilimento balneare, e poi davanti la penisola dell’Argentario e ancora, nelle giornate limpide, la Corsica.
Finito questo mini-tour torniamo verso Fonteblanda e fare check-in nel nostro hotel, uno dei pochi della città. Le vibes della reception sono molto anni 70’ ma in realtà si vede che le camere sono state rimodernate da poco.
Fonteblanda non offre molti svaghi o scelte di ristoranti particolari ma siamo stati sorpresi anche qui dalla vivacità di questa piccola cittadina: ogni locale era pienissimo di gente e la gelateria (questa sicuramente l’unica), era il cuore pulsante della città.
Giorno 8 - Fonteblanda - Grosseto 🚲
Traccia Komoot: https://www.komoot.com/it-it/tour/1055608546?ref=wtd
Traccia Strava: https://www.strava.com/activities/9200392572
Ultimi tappa, ultimi sforzi!
Honest, ho chiesto di tagliare tutte le deviazioni possibili. L’obbiettivo era arrivare a Grosseto il prima possibile (sta bici ha rotto u’cazz)
I km oggi non sono tanti e decidiamo di fare più strade defilate possibili. Per un tratto però sembrava completamente impossibile evitare di finire in super strada. Arriviamo al bivio e, avendo trovato svariati cancelli chiusi in tutte le strade secondarie, ci rassegniamo al fatto di dover correre su una strada per nulla bike friendly.
Fortunatamente due signori con un pick up che passavano per questa stradina decidono di darci un passaggio fino al punto più comodo e sicuro per riprendere il nostro viaggio.
Grande botta di culo
Arriviamo quindi ad Alberese, città dove si ha accesso al Parco Naturale della Maremma. Per le bici purtroppo i biglietti erano già finiti e infatti consiglio di prenotarli in anticipo qui se volete girare all’interno. Per chi vuole semplicemente passeggiare o entrare nel Parco i numeri non sono così stringenti e non credo sia necessario prenotare.
Cambiamo quindi un po’ i nostri piani e decidiamo comunque di entrare nell’una zona del parco ancora accessibile, ovvero quella che porta alla spiaggia della marina di Alberese. Prima però ci fermiamo a mangiare da ALTRO?, una bottega con una offerta variatissima di cibo dolce e salato tipico toscano. Consiglio di assaggiare le schiacciate, in tutti i gusti.
Arriviamo quindi alla spiaggia attraversando prima delle praterie immense dove pascolano le mucche maremmane (o almeno credo) dalle corna enormi e poi entriamo in una fitta pineta che ci porta fino al mare. Qui power nap tattico e ripartiamo verso l’ultima meta.
Arrivare a Grosseto è relativamente veloce perché dista solamente 20 km da Alberese quindi in poco più di un’ora ci siamo. Ci laviamo, cambiamo e usciamo velocemente per andare ad esplorare questa piccola chicca.
Grosseto è una città relativamente grande ma tutto quello che c’è di importante da vedere in una sera si concentra nel centro storico, circondato dalle vecchie mura medievali. Tutto pedonale, il centro di Grosseto è davvero piacevole da visitare: ci sono molti negozi interessanti e soprattutto molti ristoranti e locali dove fare aperitivo. Sicuramente la zona più famosa per questo è la piazza del Sale, completamente circondata di bar che offrono aperitivi davvero ottimi.
Per la nostra ultima cena decidiamo di rimanere sul tradizionale e proviamo l’Etrusco, un ristorante che ci ha ispirato passandoci davanti e che in effetti non ci ha deluso. Viste le fiorentine spettacolari che ci sono passate a fianco tutta la sera, credo valga la pena mangiare carne ma in vista del pranzo del giorno dopo abbiamo scelto qualcosa di più light ma sempre molto buono.



Giorno 9 - Panzano in Chianti
Oggi chiudiamo il cerchio. Ritorniamo a Siena e ci concediamo un pranzo per recuperare tutte le kcal perse da Cecchini a Panzano in Chianti.
Trenitalia ci ha fatto tribolare ma abbiamo recuperato la macchina a Siena (controllate che non ci siano tratte chiuse e che non utilizzino bus sostitutivi per le bici non sono ammesse).
Arriviamo a Panzano in Chianti, un piccolissimo paesino a mezza da Siena. Tutto il centro era in festa con mercatini e bancarelle e lo stesso mood c’era all’interno del ristorante. Andare a magiare qui è davvero come una festa, lo spirito è allegro, Cecchini passa spesso per i tavoli a salutare e fare quattro chiacchiere con gli ospiti e il cibo è semplicemente delizioso. Questo locale è diventatoancora più famoso grazie ad un episodio di Chef’s Table, la serie Tv prodotta da Netflix che racconta la storia degli chef (o macellari in questo caso) più interessanti sulla scena culinaria. Se non l’avete ancora visto dateci un’occhiata perché è molto meno scontato di quanto potreste pensare.
Scegliamo di mangiare all’Officina per provare più varietà di carne possibile ma volendo ci sono vari tipi di menù, da quello a 50euro al food truck. L’unico disclaimer per questo pranzo è che se volete fare un pranzo in intimità andare a mangiare all’Officina non è la scelta migliore. Questo prevede infatti un tavolone unico per tutti gli ospiti e quindi è praticamente impossibile parlare normalmente con l’altra persona. Lato positivo è che conosci un sacco di altra gente, volente o nolente.
A parte questo, carne spaziale soprattutto perché provi cose decisamente particolari e tagli molto diversi dalla tradizionale fiorentina.
Si conclude quindi il primo viaggio in bici. Lo rifarò? Non nei prossimi 5 anni.
Scherzo, è modo di viaggiare davvero divertente e sicuramente più intenso perché riesci davvero a assaporare il territorio. Inoltre credo anche la Toscana si presti benissimo per questo tipo di viaggio
Dall’altro lato a me piace molto visitare le cose più a fondo e non mi piace troppo dover sacrificare di vedere qualcosa per rimettermi in sella. Non ostante questo, rimane comunque un esperimento bellissimo.
Ti lascio qui la lista di Google con tutti i ristoranti, hotel e agriturismi dove mi sono fermata per strada.
Se hai dubbi/domande scrivimi pure qui: lollomatilde6@gmail.com
Oppure su insta: @matillollo
In pipeline:
Tour in macchina nel nord della Sardegna
Portugal maravilha
See you!
BONUS TRACK
Tips - non richieste - per il primo viaggio in bici:
Allenati bene e molto altrimenti il viaggio diventa una sofferenza
Porta molto cibo da mangiare on the way. Non sai mai quando e se ti verrà fame quindi meglio essere pronti. La fame porta poi i crampi
Nastro adesivo: questa la cosa più utile del viaggio tanto che ne abbiamo comprato un secondo dopo aver finito il primo. Non sai mai a cosa ti serve ma in realtà serve a tutto
Impara a cambiare una camera d’aria perché bucherai nei posti più improbabili
Inserisci nell’itinerario uno/due giorni di stop per riposarti e goderti ancora di più quello che stai visitando
Possibilmente vai con qualcuno un po’ più esperto di te ma anche il (learning by doing non è male)
Have fun!